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Vittorio Cescon

Ciao a tutti!
Mi chiamo Cescon Vittorio e sono nato a Fontanellette, piccola frazione di Fontanelle (TV), il 2 Agosto 1959.
Anch’io faccio parte della grande famiglia dell’Associazione Brainpower a causa di un grave incidente che ebbi nel 1976, nel quale persi il braccio destro.
A quell’epoca avevo solo 16 anni e il mondo mi crollò addosso. Fortunatamente, grazie anche all’aiuto di amici e parenti, nel giro di 4-5 mesi riuscii a superare lo shock iniziale e tutti quei “no, non posso più farcela” si trasformarono, con tanto impegno e coraggio, in “si, ci posso riuscire”.
Grazie al mio coraggio e alla voglia di superare gli ostacoli, senza mai vergognarmi di quello che mi era successo, ma cercando di imparare a sfidare me stesso per raggiungere in ogni caso i miei obiettivi, la vita torno ad essere, con le sue piccole sfumature, quella di sempre.
Dopo un paio d’anni incontrai Patrizia, la quale divenne presto mia moglie e parte fondamentale, insieme ai nostri figli, della mia vita.
Ho lavorato praticamente per tutta la mia vita presso l’Enel come dipendente finché tre anni fa era giunto anche per me il momento di andare in pensione.
Mi sono quindi dedicato alla mia famiglia e ai miei animali, ma non riuscivo mai a stare fermo, a quel tempo non lo avevo ancora capito, ma adesso, con il senno di poi, posso dire con certezza che mi mancava qualcosa che m’impegnasse mente e corpo, come uno sport.
Nella primavera del 2014, mentre stavo eseguendo delle terapie nel Centro protesi di Budrio, conobbi il responsabile del CIP di Budrio che mi propose di praticare a mia scelta una delle discipline sportive che venivano sponsorizzate dall’Inail. Scelsi quindi sci alpino, da sempre mi piace questo sport tant’è vero che imparai da solo a sciare e successivamente lo insegnai pure ai miei figli.
Quando il responsabile mi propose di praticare una disciplina decisi di rispolverare i miei vecchi sci e rimettermi in gioco, diventando ben presto un membro dell’Associazione Brainpower.
Ricordo ancora la prima volta che a Selva di Cadore conobbi il presidente dello sci club, Elena Dolcetta, grande donna, molto sensibile e professionale la quale mi accolse nel suo sci club e mi preparò per l’avviamento. Entrai quindi a far parte di una bellissima famiglia, dove la disabilità non conta, ho conosciuto persone fantastiche e ho trovato dei grandi amici che a modo loro mi hanno insegnato qualcosa.
Cominciai, quindi, ad allenarmi con il maestro Igor Callegari che in poco tempo mi insegnò tutte le tecniche per sciare, le quali da solo non ero mai stato capace di apprendere.
Nella seconda stagione 2015-2016 iniziai il secondo avviamento seguito da un altro grande maestro Maicol Del Zenero, che mi spiegò la tecnica dello slalom e gigante.
Verso fine dicembre ero quindi quasi pronto per mettermi in competizione, iniziai quindi un allenamento intensivo ed impegnativo e il 17 gennaio 2016 partecipai alla mia prima gara di Gigante a San Vito di Cadore.
Era la mia prima competizione, provai un’emozione grandissima, al cancelletto di partenza mi tremavano le gambe dalle emozioni che stavo provando in quel momento, anche perché all’arrivo c’era la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e supportato in ogni mia decisione. Non potevo deluderli, con mio grande stupore arrivai terzo.
Da lì sono seguiti altri intensivi allenamenti e un nuovo risultato di secondo e terzo posto nella gara di Gigante nel Cermis.
Ero quindi pronto per allenarmi per la Coppa di Cortina, quando durante un allenamento lungo la pista Belamont, sono caduto. Ho riportato una serie di fratture al ginocchio sinistro con distaccamento dell’osso pubico. Questo però non mi fermerà, infatti sono già in fase di guarigione e sono fiducioso di riprendere in mano i miei allenamenti al più presto per la gara di classificazione internazionale in Olanda il prossimo novembre.
Non vedo l’ora di tornare in pista e mostrare a tutti quanti, insieme ai miei compagni, che la disabilità non ha confini; se ti impegni e dai il massimo ci puoi riuscire anche tu!