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Elisa Bognolo
L'Associazione BRAINPOWER ha affidato ad ELISA BOGNOLO, dott.ssa in Scienze dell'educazione dell'Università di Padova, uno studio approfondito sul valore terapeutico dello sport.
Qui di seguito un breve estratto: per ulteriori approfondimenti è possibile contattare la Dott.ssa Bognolo all'indirizzo: elisa.bognolo@tiscali.it



LO SPORT COME TERAPIA

Lo sport per disabili, nel corso degli anni si è dimostrato un importante mezzo di riabilitazione psicologica e questo è il suo maggior merito. Per gli individui disabili la pratica sportiva abbrevia il tempo necessario per superare tutta una serie di problemi psicologici legati al deficit.

Ogni individuo che si trova di fronte alla perdita di un organo, di una funzione, di un senso, reagisce con emozioni e meccanismi di difesa diversi, che vanno: dalla depressione, all’euforica negazione, alla paura e l’angoscia, all’aggressività.

Il prendere coscienza di doversi adattare a nuove situazioni, richiesti da quella particolare condizione dell’esistenza, comporta notevoli cambiamenti d’umore. Nei soggetti disabili lo schema corporeo, ovvero la rappresentazione costante unitaria del proprio corpo a livello inconscio, risulta alterato, tale alterazione compromette le funzioni psichiche ed interferisce sull’apprendimento. Un esempio è spesso osservato negli amputati che hanno il cosiddetto “ fenomeno dell’arto fantasma “, dovuto ad un errore di percezione che continua a riferirsi al passato.

A questo si aggiunge poi il disagio provocato dalla prolungata ospedalizzazione. Le diverse forme di riabilitazione medica, attuate per la rieducazione funzionale al fine di recuperare l’attività motoria sono molto utili nelle prime fasi ma, col tempo, diventano un susseguirsi di esercizi noiosi e ripetitivi (AA.VV., 1983).

L’attività sportiva, invece, produce nel soggetto nuovi stimoli e diverse motivazioni.

Dal punto di vista riabilitativo lo sport è utile per sviluppare alcuni muscoli che conservano un parziale controllo volontario; inoltre, una regolare attività fisica riduce l’osteoporosi e permette di prevenire i calcoli renali, due tra i rischi più comuni che possono svilupparsi in seguito ad una lunga ospedalizzazione, alla perdita di peso e alla lunga permanenza a letto. Lo sport può anche sostituire alcune tecniche fisioterapiche e incide sulla psiche (AA.VV., 1992).

L’attività sportiva, diventa così un modo divertente per ripristinare e sviluppare il fisico, di migliorare l’equilibrio e di compensare la mancanza di alcune funzioni; infatti, l’atleta migliorerà non solo la propria salute fisica ma anche la propria salute mentale.

Tutto questo è stato nel tempo ampiamente documentato attraverso studi e ricerche. Stephard, 1991, ha dimostrato ad esempio che gli individui con lesioni del midollo spinale che svolgevano un’attività sportiva presentavano, rispetto ai soggetti con lo stesso tipo di patologia, un migliore tono dell’umore, una maggiore autostima e un senso più spiccato di autonomia.